BRANDELLI

The Worrybeads

presenta
Brandelli, sguardi di adrenalina sostenibile.

Il gruppo the Worrybeads si propone con il progetto intitolato Brandelli
L’intento è quello di rappresentare attraverso testo originale brandelli, appunto, di vita di artisti che hanno vissuto secondo il romantico binomio “genio-pazzia”.
Lo spettacolo è un eterno work in progress che cambia e si evolve man mano ma sempre con la stessa domanda: “Come si affronta la diversità e, in fondo, cos’è che ci rende differenti gli uni dagli altri?”.
Ci sono urla che non si sentono e occhi che niente raccontano ma c’è pur sempre un corpo che parla per noi; come tradurre i segni, le gioie, i dolori di ogni piega, di ogni centimetro di pelle?
Si tenta, a volte con successo e a volte no.
L’importante, però, è avere la curiosità di conoscere e capire le altrui esistenze per non relegarci in ansimanti e piccoli spazi di vita.
Brandelli ha in sé sguardi di adrenalina sostenibile, brandelli di vite in cui si racconta la follia e in cui gli attori sono naufraghi di un’esistenza mai vissuta.
L’obiettivo non è solo quello di divulgare la conoscenza di alcuni artisti (Antonine Artaud, Don Delillo, George Rodenbach, Vaslav Nijinsky), ma di mostrare una condizione che si collega al più ampio discorso della diversità, che implica sofferenza ed esclusione ma che non impedisce di vivere senza alcuna sovrastruttura e forse, con più felicità (?), fantasia e genialità.
‘Brandelli’ come un guanto aderisce e si adegua a spazi sempre differenti in cui i presenti avranno la sensazione d’intervenire in quel frammento di vita rappresentato e di entrare nelle varie stanze di una casa di cura. Uno spazio senza scenografia nel quale viene allestita una mostra a tema (in questo caso la follia).
All’interno dello spettacolo s’intrecciano alla recitazione diverse forme d’arte, dalle performances alla danza (a rappresentazione di Vaslav Nijinsky, grande ballerino dei celeberrimi ‘Balletti Russi’ a cui vennero diagnosticati disturbi di natura schizofrenica), dal canto alla disciplina circense del tessuto e alla musica dal vivo con i suonatori di bonghetto.
Ogni componente del gruppo, quindi, può dare libero sfogo alla propria fantasia, avvicinandosi alla forma espressiva più consona a lui, in uno spettacolo a 360° in cui lo spettatore è parte attiva.
Tutto a dimostrazione ulteriore di quanto la diversità, rappresentata da una così vasta gamma di forme d’arte, non comporti necessariamente contrasto, ma, anzi, condivisione d’intenti in uno spazio e spettacolo comune nella più totale complicità ed unione.
Verrò con te sempre anche se non ci vedremo. Tra tanti scelgo te. Interromperai ogni intento e fermerò d’improvviso il tuo dolce ed ingenuo sorriso. Così esordisce l’Ossessione quando decide che è giunto il momento di prendere una vita fino ad allora ignara ed innocente. Allo stesso modo la Morte pone fine alle sofferenze dello scrittore belga George Rodenbach che non riesce a scindere la sua immagine reale da quella riflessa nello specchio. Altri personaggi si mostreranno nei loro pezzi di vita quotidiana, come Nijinsky o lo schizofrenico Antonine Artaud (al suo attivo ben 51 elettroshock) in colloquio con la sua infermiera.
Prerogativa del gruppo the Worrybeads è realizzare e sperimentare nuovi progetti, adattandosi, con la flessibilità che gli è propria, agli spazi di volta in volta concessi.

BRANDELLI - Ph: Maria Di Pietro